Calcio

Nuove direttive per gli arbitri italiani: sesta sostituzione e falli di mano

Improta tra Marin e Siega in un Benevento-Pisa di un paio di stagioni fa

L’Associazione Italiana Arbitri (AIA) ha annunciato importanti cambiamenti regolamentari destinati a trasformare il calcio italiano. Queste modifiche, mirate a standardizzare le decisioni arbitrali e a migliorare la sicurezza dei giocatori, rappresentano un significativo passo avanti per il gioco. Di seguito, una panoramica delle principali novità.

Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda la gestione dei falli di mano. In passato, la volontarietà del gesto era cruciale per determinare la sanzione. Col tempo, il concetto di “punibilità” aveva sostituito questa distinzione. Ora, le nuove norme reintroducono in parte questa distinzione, differenziando tra falli di mano all’interno e all’esterno dell’area di rigore.

Se un giocatore tocca il pallone con la mano o il braccio in modo “volontario” dentro l’area di rigore, verrà assegnato un calcio di rigore, ma l’espulsione sarà riservata solo ai casi in cui il gesto è chiaramente intenzionale e mirato a impedire un gol. Questo nuovo approccio è volto a ridurre le polemiche sulle decisioni arbitrali, cercando di garantire una maggiore coerenza nell’applicazione delle regole. Tuttavia, resta da vedere se questa nuova interpretazione contribuirà a risolvere le controversie o se ne genererà di nuove.

Un’altra innovazione significativa è l’introduzione di una sesta sostituzione in caso di sospetta commozione cerebrale. Questa misura, ispirata al rugby, rappresenta un progresso importante nella protezione della salute dei giocatori. La regola prevede che una squadra possa effettuare un ulteriore cambio in caso di sospetto trauma cranico, indipendentemente dal numero di sostituzioni già utilizzate.

Tuttavia, sorgono alcune questioni pratiche riguardo all’attuazione di questa norma. Chi sarà incaricato di certificare il trauma cranico? La risposta sembra essere chiara: saranno i medici delle squadre o del campo a valutare la situazione. Questo, però, solleva dubbi sulla possibile discrezionalità delle decisioni, specialmente in contesti di alta pressione come le partite decisive di campionato.

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