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Roma in crisi, Mancini sta con Hummels: “Un professore”

“Non ci manca la voglia di giocare. Siamo professionisti. Cerchiamo di mettere in campo tutto quello che ci chiede il mister. I risultati fanno tanto. È normale essere delusi, ma non bisogna abbatterci e cercare alibi”. Così Gianluca Mancini dopo Union SG-Roma 1-1, valida per la quarta giornata di Europa League. Il difensore dei giallorossi, autore del gol del momentaneo vantaggio reso vano da MacAllister, a fine gara ha spiegato ai microfoni di Sky.

Mancini “Se Dan Friedkin mi chiamasse nel suo ufficio per chiedere spiegazioni sulla Roma…”

Mancini ha poi aggiunto: “Se Dan Friedkin mi chiamasse nel suo ufficio per chiedere spiegazioni sul momento della Roma? Sono pagato per fare il calciatore, cerco di farlo al massimo. Il presidente fa le sue scelte. Le questioni societarie non spettano a me. Quando ci è stato chiesto qualcosa abbiamo dato il nostro parere, ma solo perché ci è stato chiesto. In questo spogliatoio ci sono tantissimi grandi giocatori e uomini. Sto più con i miei compagni che con la mia famiglia. Per me sono tutti leader. A volte posso essere un po’ giù io in questo momento e vengo tirato su dai miei compagni. E viceversa. Questo è un momento molto triste, ma non c’è da toccare il gruppo perché sta facendo il massimo che, purtroppo, non sta bastando”.

Mancini: “Hummels è un professore”

Non banale il passaggio sull’esclusione tecnica di Hummels: “Per me è un professore già per come si presenta, è un campione nel gruppo. Si è inserito molto bene, è un leader e ci tira su. Poi per le scelte tecniche ci sono gli allenatori mi limito a guardare non posso rispondere”.

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