Polemiche per la cerimonia che ha accompagnato l’addio al tennis di Rafael Nadal. Dopo il doppio decisivo della sfida che ha decretato l’uscita dal torneo della Spagna a Malaga nei quarti di finale di Coppa Davis contro l’Olanda, è stato organizzato un saluto al ventidue volte campione Slam. Si è però molto discusso dell’assenza di Roger Federer e Novak Djokovic, che hanno salutato Nadal solamente a distanza. Il loro arrivo era previsto per venerdì nel giorno della prima semifinale.
Lo zio di Nadal e Moya non nascondono il loro disappunto
Dell’argomento ha parlato lo zio di Rafa, Toni, che non ha nascosto il suo disappunto: “La cerimonia non mi è piaciuta? No (ha ammesso ridendo). È stato ovviamente emozionante il sostegno del pubblico, ma mi sarebbe piaciuto vedere le immagini di Rafael con la CoppaDavis vinta a Siviglia o immagini legate ai successi ottenuti a Madrid, al Roland Garros o a Wimbledon. Questo crea emozione”.
A rincarare la dose ci ha pensato il coach di Nadal, Carlos Moya: “Non è il momento di incolpare nessuno, ma la sensazione è quella di aver assistito a qualcosa di disordinato. È vero che parliamo di un martedì sera, ma sapevamo da mesi che se la Spagna avesse perso, Nadal si sarebbe ritirato quel giorno. Rafa è di gran lunga al di sopra di tutto questo”.
Haggerty: “Fatto tutto ciò che Rafa desiderava”
Gli organizzatori della Coppa Davis hanno replicato attraverso le parole del presidente dell’ITF, David Haggerty: “Abbiamo ritenuto che fosse molto importante ascoltare Rafa e il modo in cui voleva essere celebrato. Ecco cosa abbiamo fatto, abbiamo rispettato la sua scelta. Le persone possono avere la loro opinione, ma noi abbiamo realizzato la cerimonia che Rafa voleva”.