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Atp Cincinnati, rivelazione Shelton: gli Usa hanno trovato il loro faro?

Il tennis scorreva nelle sue vene ancor prima di vedere la luce: papà Bryan è stato un discreto atleta a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, con best ranking alla numero 55, ma Ben Shelton promette di diventare una stella ancora più luminosa. Gli Stati Uniti attendevano da tempo un prospetto come lui: 20 anni da compiere il prossimo 9 ottobre, Ben ha portato una ventata d’aria fresca in un movimento statunitense altrimenti rimasto al palo nell’ultimo decennio, tanto da essere considerato già oggi uno dei fari dei prossimi anni.

Nonostante la sua rivelazione sia cosa abbastanza recente: nemmeno un mese fa ad Atlanta ha vinto la sua prima partita in un torneo 250 contro l’indiano Ramanathan, salvo poi doversi arrendere solo al tiebreak del terzo contro John Isner nel turno successivo. Ma è a Cincinnati che ha fatto davvero parlare di sé: invitato al primo Masters 1000 in carriera grazie a una wild card, ha battuto al debutto Lorenzo Sonego al terzo set, quindi ha fatto fuori Casper Ruud con un doppio 6-3, che magari sul cemento non sarà un fenomeno ma rimane pur sempre il numero 5 del mondo.

E adesso sogna di spingersi addirittura ai quarti affrontando dopo la mezzanotte italiana Cameron Norrie, numero 11 del ranking, che l’ultima volta che ha perso contro un tennista fuori dai primi 100 al mondo è stato a Forlì nell’ottobre del 2020, battuto da Andrea Pellegrino (all’epoca 346).

TENNISTA UNIVERSITARIO, PRESTO IL GRANDE SALTO?

Un paio di mesi fa Shelton era fuori dai primi 500 tennisti al mondo. Adesso mal che vada lunedì sarà numero 171, con una settantina di posizioni guadagnate dopo i primi due turni vinti a Cincinnati. Ben non è ancora un atleta professionista: veste i colori dei Florida Gators, essendo studente all’Università della Florida e rientrando dunque all’interno del programma NCAA (è campione nazionale in carica).

Davanti a sé ha una scelta difficile, ma stimolante: restare un altro anno sui banchi, proseguendo nel percorso che l’ha portato ad avvicinare la top 100 mondiale, oppure passare subito pro, e quindi staccarsi dal mondo che l’ha sempre circondato, con allenamenti collegiali e staff consolidati per allestirne uno tutto suo.

Molti tennisti usciti dall’NCAA si sono smarriti in fretta, poiché troppo giovani, e Ben vorrebbe evitare di affrettare i tempi. Gli studi nei mesi invernali potrebbero rallentarne la crescita tecnica, ma qualora passasse subito pro dovrebbe fare i conti con una pressione non da poco, poiché i media USA l’hanno già eletto a salvatore della patria dopo gli exploit dell’ultimo mese e sperano di aver trovato in lui il nuovo Sampras. Il mancino Shelton però fa della forza fisica il suo punto di forza, simile a un Alcaraz: potente al servizio, efficace col dritto, forte mentalmente.

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