I favoriti saranno altri, ma c’è tanta Italia nell’ultimo slam della stagione. Quello che a Flushing Meadow potrebbe consegnare definitivamente alla leggenda un campione indiscusso come Rafael Nadal, ancora imbattuto nell’anno solare nei tornei slam (a Wimbledon non ha disputato la finale contro Kyrgios, poiché infortunato), oppure proporre la definitiva consacrazione di Carlos Alcaraz, che sente di avere il vento che soffia dalla sua. Ma potrebbe anche toccare a Nick Kyrgios raccogliere quel trionfo a lungo cercato ma solo e sempre sognato, perché l’aver battuto la testa di serie numero 1 Daniil Medvedev (il russo era campione in carica, ma è stato vittima della “solita” maledizione: sono 14 anni che il vincitore dell’edizione precedente puntualmente manca il bis) lo pone giocoforza come uno dei logici favoriti per la vittoria finale (ai quarti sfiderà Khachanov, non proprio il più duro degli ostacoli). In mezzo a tanti pretendenti, però, un paio battono bandiera tricolore: e se Matteo Berrettini s’è già conquistato il suo quarto di finale contro Casper Ruud, specialista sulla terra ma non per questo da sottovalutare sul cemento, Jannik Sinner tenterà di emulare il connazionale affrontando Ilya Ivashka in un ottavo che lo vede partire coi favori del pronostico. Così fosse, l’anno degli slam si chiuderebbe come era cominciato agli Australian Open, cioè con entrambi gli azzurri ai quarti di finale. Volere è potere.
MARGINI DI CRESCITA E VOGLIA DI STUPIRE
Berrettini sta vivendo un torneo sulle montagne russe e la vittoria al quinto contro Davidovich Fokina ne è la perfetta rappresentazione. Un match nel quale l’italiano ha mostrato lampi di classe assoluta alternati a pause preoccupanti, eredità anche di una condizione che non può essere al top dopo i tanti stop patiti strada facendo negli ultimi mesi. Lo spagnolo alla vigilia appariva alla stregua di un buon incrocio, ma è salito di colpi e solo un problema fisico nel quinto set gli ha impedito di lottare ad armi pari fino alla fine. Contro Ruud il romano avrà il pronostico dalla sua e l’occasione per ritrovare un palcoscenico ambito, lo stesso che nel 2019 lo rivelò al mondo intero. Sinner invece contro Ivashka proverà a conquistare quel quarto di finale che a New York gli è sempre sfuggito, allineandosi poi ai traguardi conseguiti in tutti gli altri slam (ma poi ai quarti s’è sempre fermato). Rispetto a Berrettini l’altoatesino ha mostrato una condizione migliore, unita però a qualche esperimento a livello tattico che in certi momenti delle prime tre partita disputate gli hanno fatto perdere qualche certezza. Ma in un percorso di crescita c’è bisogno anche di momenti come questi: Jannik lo sa bene, e non vuole mettere limiti alla provvidenza.