Il Monza, costruito per salvarsi alla sua prima storica stagione in A, arranca in fondo alla classifica e fatica a guadagnare punti. Ecco la mossa che si aspettava da tempo, rinviata anche per questioni di cuore (rossonero), di riconoscenza (promozione) nei confronti di Stroppa. Il tecnico è stato esonerato, al suo posto, a proposito di promozioni, sale di categoria Raffaele Palladino, allenatore della Primavera biancorossa dalla scorsa stagione e già dal 2019 nell’organico tecnico del settore giovanile del Monza.
Non è bastato, insomma, l’intervento di Berlusconi. Chissà che i suoi dettami non siano stati respinti (o peggio ignorati) da Stroppa, messo alla porta in ogni caso.
Silvio Berlusconi, il presidente impegnato in campagna elettorale ma turbato dalla crisi del gas quanto da quella del gol del suo Monza, proprio ieri aveva deciso di “scendere in campo”. Ancora una volta. In prima persona, per risollevare il suo Monza: “Secondo me deve cambiare il modo di stare in campo. I giocatori che formano la rosa sono bravi, a livello di Serie A e, quindi, credo che adesso me ne dovrò interessare ancora io come ho fatto all’inizio dei campionati di Serie C e di Serie B quando ho dato un’impostazione corretta alla squadra. Vedremo se riusciremo a far ben figurare il Monza in Serie A, come io credo si possa arrivare a fare” le parole del presidente dei biancorossi, intervenuto a Rtl 102.5.
Come già ai tempi del Milan, anche con la nuova creatura Berlusconi non ha lesinato consigli tattici ai suoi allenatori. Lo aveva fatto di recente, in occasione della sfida, persa in casa, con l’Udinese. “Avevo indicato cose semplici ma non hanno seguito i miei consigli. Avevo detto al portiere di effettuare lanci lunghi per gli attaccanti, alle punte di stare davanti e ai difensori di marcare a uomo. Quando gli avversari ci aggrediscono, i due attaccanti non devono rientrare ma stare al di là della linea di centrocampo. È nelle nostre regole interne, ma in campo le hanno disattese completamente”.
Prima di questo difficile inizio stagione, in tanti avrebbero preso volentieri il posto del tecnico del Monza. Adesso, invece, quella panchina è diventata rovente e qualcuno avrebbe anche detto “no, grazie”.
E’ il caso di Roberto De Zerbi il quale, contattato per sondarne la disponibilità, avrebbe declinato la proposta. Improbabile che un allenatore che fa della costruzione del gioco dal basso il proprio credo calcistico potesse accettare il suggerimento di “vai con il lancio lungo del portiere per gli attaccanti…”.
Sarà curioso, a questo punto, vedere il gioco che sceglierà di attuare Raffaele Palladino. Una scelta interna che non sembrerebbe entusiasmare i tifosi del Monza.