Il “rematch” della finale che ha visto l’Italia trionfare a Euro 2020 è l’occasione per riportare la Nazionale a Milano. Tuttavia, l’ultima sfida nello stadio di Milan e Inter non è stata fortunata per gli Azzurri di Mancini. A ottobre, infatti, la Spagna vinse 2-1 con doppietta di Ferran Torres in occasione delle Final Four della scorsa Nations League. A distanza di un anno, la Nazionale potrà rifarsi nel penultimo impegno del girone contro l’Inghilterra, match che precederà l’ultimo impegno di lunedì 26 in casa dell’Ungheria.
Gli Azzurri giocheranno la partita numero 60 a Milano città che ha tenuto a battesimo la Nazionale (il 15 maggio 1910, all’Arena Civica, fece il suo esordio battendo 6-2 la Francia) dove ha collezionato 37 vittorie, 19 pareggi e 3 sconfitte. Inoltre, dopo Roma, che vanta 63 gare dell’Italia, Milano è la seconda città ad aver ospitato più volte gli Azzurri. Non soltanto a San Siro, logicamente: sono stati quattro gli impianti milanesi in cui sono scesi in campo: l’Arena Civica, il Velodromo Sempione, il Campo Milan e infine lo Stadio di San Siro, intitolato a Giuseppe Meazza nel marzo del 1980.
Sono 28 i precedenti tra Italia e Inghilterra, l’ultimo datato 11 luglio 2021 a Wembley nella gara che ha laureato la Nazionale di Roberto Mancini Campione d’Europa. Il bilancio è leggermente favorevole all’Italia: 10 vittorie, 10 pareggi e 8 sconfitte.
Ma gli Azzurri avranno anche il compito di sfatare il “tabù” del Meazza, visto che l’ultima vittoria della Nazionale nello stadio milanese risale al 16 ottobre 2012, quando superò 3-1 la Danimarca nelle qualificazioni ai Mondiali 2014.
Da quella partita, l’Italia ha disputato a San Siro altre sei gare, ottenendo cinque pareggi consecutivi (tra questi il famigerato 0-0 contro la Svezia nel novembre 2017) che costò la qualificazione ai Mondiali 2018, e una sconfitta, nella gara giocata un anno fa contro la Spagna valida per le finali di Nations League: quella gara interrupe la straordinaria striscia di 37 incontri senza sconfitte per la squadra allenata da Roberto Mancini.