STATI UNITI-GALLES 1-1
STATI UNITI (4-3-3): Turner, Dest (29′ st Yedlin), Ream, Zimmerman, Robinson, McKennie (21′ st Aaronson), Adams, Musah (29′ st Acosta), Pulisic, Weah (43′ st Morris), Sargent (29′ st Wright). A disp. Long, Carter-Vickers, Roldan, Horvath, Reyna, Ferreira, Scally, de la Torre, Johnson, Moore. All.: Berhalter.
GALLES (3-4-3): Hennessey; Mepham, Rodon, Davies; C. Roberts, Ampadu (50′ st Morrell), Ramsey, N.Williams (34′ st Johnson); Bale, Wilson (47′ st Thomas), James (1′ st Moore). A disp. Davies, Cabango, Gunter, Ward, Levitt, Allen, Williams, Harris, Smith, Colwill, Lockyer. All.: Page.
ARBITRO: Abdulrahman Al Jassim (Qatar).
MARCATORI: pt 36′ Weah; st 37′ rig. Bale.
NOTE: Angoli: 5 a 3 per gli Stati Uniti. Recupero: 4′ e 9′. Ammoniti: Dest, McKennie, Bale, Mepham, Ream e Acosta per gioco falloso. Spettatori: 43.418.
E’ parità tra Stati Uniti e Galles nel confronto diretto della prima giornata del Gruppo B, in cui l’Inghilterra si prende in solitaria la vetta grazie al 6-2 sull’Iran.
Gli statunitensi dominano la prima parte di gara sfruttando la superiorità nel palleggio e la pericolosità offensiva per siglare il vantaggio con Timothy Weah, figlio dell’ex milanista George, al 36′. Splendida la verticalizzazione di Pulisic per il rapido attaccante che con la punta anticipa l’uscita del portiere e infila l’1-0. Fino a quel momento la gara era stata a senso unico, complice un atteggiamento remissivo dei gallesi, la cui unica punta Bale viene “abbandonata” in avanti mentre il resto della squadra è a protezione della porta.
Lo svantaggio è una sveglia per il Galles, che si affida al suo totem, stella dei Los Angeles Fc con un lungo passato al Real Madrid. E’ lui a guadagnarsi il calcio di rigore per un ingenuo intervento di Zimmerman ai suoi danni a 10′ dalla fine ed è sempre Bale a realizzare con freddezza dagli undici metri mettendo la palla alla sinistra del portiere (che intuisce soltanto ma non può intercettare la traiettoria).