Serie A

Inchiesta Prisma, Dybala interrogato

Gli inquirenti continuano ad ascoltare testimoni e a recuperare possibili prove nell’ambito dell’inchiesta Prisma, che vede coinvolta la Juventus. La Guardia di Finanza ha ascoltato Paulo Dybala per fare chiarezza su una richiesta di risarcimento da 3 milioni di euro che l’avvocato del calciatore ha presentato al club bianconero nel maggio del 2022. Motivo? Il mancato accordo per il rinnovo del contratto.
Secondo l’accusa la fumata nera sul rinnovo potrebbe essere legata al “caso stipendi” e al mancato mantenimento di una promessa fatta dalla Juventus al calciatore argentino. Da qui la richiesta di un indennizzo da parte dei legali di Dybala e una proposta di risarcimento danni, presentata dal club torinese, per responsabilità precontrattuale, inserita dalla Juventus nel bilancio, alla voce “fondo rischi”. Il sospetto degli inquirenti ricade sulla cifra dell’accordo: i 3 milioni di euro che la Juventus e Dybala avrebbero pattuito si avvicina molto ai 3.783 milioni di euro provenienti dall’accordo tra i bianconeri e il calciatore, relativa alla manovra stipendi bis della stagione 2020-2021. Un’altra scrittura privata, secondo l’accusa, come quella sottoscritta tra la Juventus e Cristiano Ronaldo, non riportata alla FIGC.
Intanto l’inchiesta sui contratti e sui pagamenti finiti sotto la lente di ingrandimento non inguaierebbero soltanto la Juventus, ma anche i calciatori che hanno acconsentito all’accordo, come Dybala, seppure ritrattandolo in seguito. Secondo l’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva, il rischio per i calciatori interessati è una squalifica, anche se piuttosto ridotta: circa un mese di stop dai campi.
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