È un periodo particolarmente delicato per la Juventus, impegnata a costruire il futuro, ma anche a difendersi dalle accuse di presunte irregolarità dei bilanci. È ripresa l’udienza preliminare presso il tribunale di Torino, dopo il rinvio del 27 marzo.
Tiene ancora banco la competenza territoriale del processo. Il gup Marco Picco dovrà esprimersi e stabilire se portare avanti il processo a Torino, come ha richiesto l’accusa, o se spostarlo a Milano, dove ha sede la Borsa o a Roma, dove si trovano i server. Inoltre un gruppo di azionisti ha chiesto di costituirsi parte civile. Probabilmente il gup deciderà di rinviare la decisione alla Cassazione.
Intanto la Juventus, mentre cerca di svincolarsi dalle accuse di aver manomesso i bilanci dal 2019 al 2021 (per questo sono indagati 12 persone, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli), sta costruendo il futuro, da affidare al tandem Allegri-Giuntoli.
L’allenatore è il punto cardine del club, nella duplice funzione di tecnico e manager. Gli verrà affiancato Cristiano Giuntoli, ormai bianconero in pectore. Il direttore sportivo dello scudetto del Napoli saluterà la Campania dopo 8 stagioni per abbracciare un impegno gravoso e particolarmente insidioso: riportare la Juventus sul tetto d’Italia.
A Napoli ne sono certi, e pure a Torino confermano: Giuntoli costruirà la Juventus 2023-2024 e quelle a venire. È lui l’uomo giusto per rifondare una rosa e ripartire dai giovani, per far rifiatare le casse disastrate da gestioni spregiudicate.
E considerando che, la prossima stagione, se dovesse arrivare una nuova pesante penalizzazione (si parla dai 9 ai 12 punti) la Juventus potrebbe rimanere a guardare in Europa (anche in caso di vittoria dell’Europa League, dal momento che l’Uefa sembra pronta a punire il club con l’esclusione dalle tre coppe), lo scudetto diventa l’obiettivo principale della Juventus, a secco di trionfi dal 2020.