La Juventus è una zattera in mare aperto e in piena tempesta. Dall’esclusione dalle coppe europee (la Conference League) per il caso plusvalenze, all’inchiesta Prisma appena passata a Roma. Dalle dichiarazioni al vetriolo di Bonucci, che si muoverà per vie legali, al caso Ronaldo. Il portoghese pretende i 19,9 milioni di euro netti dilazionati durante la stagione disputata in pieno Covid, non ancora percepiti e ha ordinato ai suoi legali di dichiarare guerra alla Juventus.
Mentre Dybala, che vantava un credito di 3 milioni di euro con il club bianconero, ha trovato l’accordo senza procedere a contenziosi giudiziari, CR7 non ha alcuna intenzione di perdere neppure un euro dei quasi 20 milioni previsti da contratto e ora carica a testa bassa per vedere rispettati gli accordi.
Quello dell’asso portoghese è un nome importante nell’ambito dell’inchiesta Prisma. Il suo nome compare più volte nelle intercettazioni e nelle carte, citato dalle telefonate intercorse tra i dirigenti bianconeri. La famosa “Carta Ronaldo”, la scrittura privata sottoscritta dal club e dal calciatore, è venuta fuori nel corso di una telefonata tra il capo dell’ufficio legale Cesare Gabasi e l’ex ds Federico Cherubini.
In caso di condanna (ma i tempi potrebbero essere lunghi) per la Juventus sarebbero dolori, considerate le difficoltà e gli affanni nell’operare sul mercato con i conti in rosso.