Lo scudetto della stella è diventato realtà: l’Inter è campione d’Italia per la ventesima volta nella sua storia. Ci è riuscito in casa degli eterni rivali, come da tempo annunciato. Milan battuto, mai veramente in partita, nervoso nel finale (espulsi Theo Hernandez e Calabria oltre a Dumfries, che non se l’è mandate a dire con il francese). La striscia maledetta di Pioli (6 derby persi di fila) continua. Il futuro nella Milano rossonera è tutto da scrivere dopo un’annata fallimentare. Quello dell’Inter è roseo, al netto delle problematiche societarie.
Troppo quadrata e più forte la squadra di Simone Inzaghi, troppo disordinato il Milan, messo male in campo e più volte messo in affanno dai nerazzurri nelle battute iniziali. È stato un match molto fisico, sbloccato su un calcio piazzato: l’angolo dal quale è nato il vantaggio siglato da Acerbi, ex di turno, su spizzata di Pavard.
Sul fronte opposto attaccanti inconcludenti. Leao si batte, ma da prima punta incide poco. Ecco che l’occasione per pareggiare capita a Calabria, che viene ipnotizzato da Sommer. Nella ripresa, passano solo 4’ e l’Inter raddoppia con Thuram. A quel punto al Milan saltano gli schemi e diventa un arrembaggio con poche idee alla porta dell’Inter. Pioli le tenta tutte, dentro Giroud, Chukwueze e Okafor, per provare a raddrizzare un derby ormai perduto.
Nel finale il Milan accorcia le distanze, ma con un difensore, Tomori. Poi capito che non riuscirà a recuperare l’altro gol di svantaggio, ai rossoneri saltano i nervi. Theo Hernandez e Dumfries si azzuffano a metà campo dopo un contrasto di gioco in stile lotta romana e serve l’intervento di quasi tutti i compagni di squadra per separarli. Rosso per entrambi. Non bastasse, Calabria rifila una gomitata a Frattesi sugli sviluppi di un corner e prende la via dello spogliatoio. Contro la Juventus difesa da rifare per Pioli a cui mancherà anche lo squalificato Tomori.
Intanto l’Inter fa festa, caroselli, fuochi d’artificio e sbandieramenti fino a tarda notte in zona Duomo. Lo scudetto della stella è realtà, per il Milan tutto da rifare.