LA FABBRICA DEI SOGNI CONTINENTALI RIAPRE I BATTENTI

L’NBA resta un paradiso (ancora) lontano, ma il vecchio continente ha smesso di guardarla dall’altro verso al basso. E questo perché l’Eurolega è diventata davvero la terra dei sogni di tante stelle del basket, principalmente europee ma non solo, se è vero che la più importante e prestigiosa competizione continentale continua a crescere a ad ammaliare sponsor e appassionati. L’edizione 2022-23 partirà con un handicap non da poco, ovvero l’assenza delle formazioni russe, già escluse in corsa a fine febbraio dopo i venti di guerra sul confine con l’Ucraina. Ma sarà comunque uno spettacolo per palati fini, col ritorno sulla scena di squadre di grande storia e blasone come il Partizan (sulla cui panchina siederà Zeljko Obradovic, il re di coppe: 9 titoli tra Coppa dei Campioni ed Euroleague in bacheca) e soprattutto la presenza di due formazioni italiane, cosa che non accadeva da più di un decennio. E se la Virtus Bologna non ha fatto mistero di voler far parte delle 8 che ad aprile si giocheranno i play-off, l’Olimpia Milano è andata oltre, lasciando intendere di voler puntare dritta alla final four che assegnerà il titolo. Per farlo dovrà cercare di superare i problemi iniziali legati a una condizione approssimativa e ai tanti infortuni, cercando di rimettere da parte un buon tesoretto di punti nei primi due mesi di competizione come avvenuto nelle ultime due edizioni, e poi sperare di arrivare al momento giusto in condizioni fisiche decenti (lo scorso aprile, con l’Efes, Milano era davvero ridotta ai minimi termini dagli infortuni). Perché in un modo ideale dove tutti stanno bene, l’Olimpia vale una final four.

TUTTI DIETRO AL REAL, MA NON MANCANO LE PRETENDENTI

La squadra da battere, però, almeno in partenza è il Real Madrid di coach Mateo, successore di Pablo Laso: il roster è competitivo da sempre, il ritorno del Chacho Rodriguez (quanto mancherà a Milano?) e l’innesto di Mario Hezonia sono colpi da novanta, e se dovesse tornare anche Facundo Campazzo per le rivali sarebbero guai. L’Efes Anadolu, dove è sbarcato Achille Polonara, viene da due trionfi di fila, ma al solito all’inizio non gode di grandi favori del pronostico: aver tenuto Micic (MVP delle ultime due stagioni) e Larkin è però tanta roba, unita a qualche presa giovane e di prospettiva. Con le spalle al muro è il Barcellona di Jasikeviucis, che deve fare i conti con i guai fisici di Mirotic e gli addii di Calathes, Exum e Davies: sull’asse tutto ceco tra Vesely e Satoransky e la conferma di Kalinic si fondano tutte le chance di vittoria. Tra le possibili sorprese occhio al Monaco di Mike James, che venerdì sera al debutto sarà ospite della Virtus Bologna, decisa a ripresentarsi in grande stile dopo anni di assenza. Milano debutterà a Lione, ospite dell’Asvel, altra mina vagante.