“Dovete parlare con il capitano, lui saprà spiegare tutto. Ho un libro da scrivere, ma per ora non voglio dire nulla. Quando mi ritirerò dirò tutta la verità e riderete molto. Adesso non posso che mostrare la mia gioia per i miei compagni, anche se personalmente sono deluso”. Così Fabio Fognini nel corso di un’intervista a Relevo. Il tennista azzurro non ha nascosto la sua delusione per la mancata convocazione alle ultime due edizioni di Coppa Davis.
Fognini su Sinner
Sul caso Clostebol, che vede protagonista Jannik Sinner, Fognini ha commentato: “È un argomento delicato e ognuno ha la propria verità. Naturalmente va tutto ancora chiarito. Sono due casi diversi lui e Swiatek, ma non posso dire altro. Viste dall’esterno le cose sono molto complicate. Con Jannik si è creato un movimento enorme. Adesso ci sono tanti bambini che giocano a tennis e questa è la cosa più importante. Da quello che leggo e vedo faccio fatica a capire quale strada si stia intraprendendo”.
Fognini, il tennis e l’aspetto mentale
Fognini ha poi concluso: “L’aspetto mentale? Penso che sia sottovalutato, quando in realtà è una questione fondamentale-. Le persone hanno ancora paura nel riconoscere questo tipo di problemi. Io nel corso della mia carriera ho sofferto di attacchi di panico, ma non me ne vergogno. Sono spiacevoli, ma sono anche carichi di informazioni. Ho sempre cercato di chiedere aiuto, di trovare soluzioni. Dobbiamo affrontare tutte queste cose senza avere paura”.