Formula 1

Formula uno, il pasticcio Redbull-budget cap

LA CASA AUSTRIACA RISCHIA UNA SANZIONE: IL CIRCUS ATTENDE

La bomba è esplosa alla vigilia del ritorno del circus a Singapore, da dove era assente da tre anni a causa della pandemia: RedBull avrebbe sforato il budget cap nella stagione 2021 (e probabilmente anche in quella attuale), di fatto spendendo più del dovuto nel tentativo di colmare l’iniziale gap con Mercedes e rendere più competitiva la propria monoposto. Un’accusa diretta e senza troppi fronzoli, che in parte ha colto di sorpresa la casa austriaca, subito pronta a trincerarsi dietro le solite parole di facciata. “Non siamo preoccupati, dal nostro punto di vista è tutto in regola”, ha spiegato Helmut Marko, il grande capo RedBull. “Da tempo siamo coinvolti in un processo contabile che vede impegnati da un lato i nostri amministratori finanziari, dall’altro la FIA. La sorpresa semmai è di aver visto uscire fuori questa indiscrezione, che avrebbe dovuto restare riservata, ma al netto di tutto questo non abbiamo motivo di essere preoccupati, né abbiamo nulla da temere”. Il nodo del contendere sembrerebbe essere legato ad alcune voci di spesa che RedBull considera esenti dal calcolo relativo al budget cap, ma che FIA ritiene che possa essere attinente con quanto stabilito dalle stringenti norme sulle spese stagionali.

IL GRANDE DILEMMA: SANZIONE SUL 2021 O SUL 2022?

La reazione dei team avversari è stata piuttosto sdegnata: Mercedes ha accusato i rivali austriaci di aver volutamente sforato il budget cap nel tentativo disperato di recuperare il gap nella seconda parte di stagione, con Toto Wolff che ha sottolineato l’aspetto legato all’incredibile rimonta in termini di prestazioni effettuata da metà campionato in poi: “Sapevo che c’era qualcosa di anomalo, anche perché continuavano a sviluppare la vettura 2021 anziché pensare a quella 2022, che altrimenti avrebbe dovuto pagare almeno due secondi di ritardo a giro”, ha commentato il team principal Mercedes. Che ha fatto capire in una certa misura che le violazioni imputate ai rivali siano state commesse anche all’interno della stagione corrente, nella quale RedBull all’inizio ha pagato un discreto ritardo nei confronti della Ferrari, salvo poi invertire la rotta a partire dai mesi estivi (Verstappen è reduce da 5 successi consecutivi). Ad ogni modo, quando la settimana prossima FIA renderà noti i bilanci definitivi di spesa del 2021, dovrà anche decidere le eventuali sanzioni da adottare: se Aston Martin quasi sicuramente se la caverà con una multa (lo sforamento è inferiore al 5% del totale), per RedBull la pena potrebbe rivelarsi ben superiore. Ma al riguardo non esiste un regolamento chiaro: verranno tolti punti retroattivamente sul 2021, quindi col rischio di riscrivere la classifica del mondiale (Verstappen vinse per soli 8 punti), o sul 2022? La credibilità della Formula Uno è ancora una volta sotto scacco.

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