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Mondiale di volley femminile, ecco le magnifiche quattro

APELDOORN, - OCTOBER 11: Monica De Gennaro of Italy, Miryam Fatime Sylla of Italy, Alessia Orro of Italy, Marina Lubian of Italy, Paola Ogechi Egonu of Italy, Caterina Chiara Bosetti of Italy during the match between Italy v China at the Omnisport on October 11, 2022 in Apeldoorn (Photo by Pim Waslander/Soccrates/Getty Images)

SERBIA-USA E ITALIA-BRASILE, LE SEMIFINALI ANNUNCIATE

Alla fine è tutto come doveva essere: Brasile, Italia, Serbia e Stati Uniti, in rigoroso ordine alfabetico e senza possibilità di essere tacciati di aver lasciato fuori qualcuno dal convivio per le medaglie. Le quattro super potenze del volley femminile hanno rispettato il pronostico e sono approdate in semifinale ai Mondiali, scenario abbastanza verosimile all’inizio della rassegna iridata, seppur ognuna ha avuto un andamento abbastanza ondivago. Trovare una favorito adesso non è affatto cosa semplice: un bel 25% a testa di possibilità di vittoria è il minimo al quale si possa ambire, perché ognuna delle quattro formazioni arrivate a giocarsi gli ultimi due atti hanno qualcosa per cui valga la pena pensare di vederle con la medaglia d’oro al collo. Stasera però già se ne potrà cominciare a sapere di più, dal momento che a Rotterdam la Serbia di Daniele Santarelli sfiderà gli Stati Uniti in una semifinale che per le serbe rappresenta l’occasione della rivincita dopo il bruciante 0-3 subito lo scorso anno alle Olimpiadi, sempre in semifinale. Serbia che nel suo quarto di finale se l’è vista davvero brutta, costretta a spuntarla al tiebreak contro una Polonia tanto orgogliosa, quanto sfortunata. Ma alla fine le balcaniche restano le uniche ad aver vinto tutte e 10 le gare disputate: averla scampata bella nei quarti potrà infondere loro ulteriore fiducia.

PER LE AZZURRE SCOCCA L’ORA DEL RISCATTO

L’Italia di Mazzanti il suo l’ha fatto abbondantemente, pur spegnendo inopinatamente la spina nel terzo set di un quarto di finale contro la Cina altrimenti senza storia. Un passaggio a vuoto cui le azzurre hanno comunque saputo prontamente rimediare, andando a prendersi una qualificazione che nessuno alla vigilia del match metteva in dubbio, ma che poi va sempre corroborata dal campo. Dall’altra parte della rete in semifinale ci sarà il solito Brasile, che è riemerso dalla fossa che si era scavato perdendo i primi due set della sfida col Giappone, l’unica squadra ad aver battuto le brasiliane in tutta la rassegna. Sotto di due set, il Brasile ha reagito da squadra vera e ha conquistato il passaggio del turno spuntandola di un’incollatura al tiebreak, dimostrando di essere squadra capace di andare oltre ogni logica. Giovedì sera ad Apeldoorn l’Italia avrà l’occasione di riscattare l’unico ko. patito nel corso del mondiale, dovendo però fare attenzione a non concedere troppo spazio all’entusiasmo delle giocatrici sudamericane (Gabi e Tainara su tutte). Sulla carta, le azzurre partono un pelino avanti: perché Egonu è tornata debordante, perché Danesi e Lubian (sostituta di Chirichella, frenata da un problema fisico) sottorete dettano legge, perché Sylla è on fire e perché tutte vogliono il mondiale. Ora o mai più: 20 anni di attesa possono (e debbono) bastare.

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