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MotoGp, perché la Ducati rischia grosso

BARCELONA, SPAIN - JUNE 5: Francesco ‘Pecco’ Bagnaia of Italy and Ducati Lenovo Team in action during the Moto GP of Catalunya at Circuit de Barcelona-Catalunya on June 5, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Joan Cros Garcia - Corbis/Corbis via Getty Images)

BAGNAIA È A -2 DA QUARTARARO, MA LE ROSSE SI TOLGONO PUNTI

Quando ha cominciato a piovere sul tracciato di Buriram, Francesco Bagnaia ha ammesso candidamente di aver pensato che tutto sarebbe potuto svanire in poche curve. Perché la pioggia è una variabile impazzita nel mondo dei motori, e in MotoGP ogni volta che compare contribuisce a rimescolare le carte. Sembrava un fattore favorevole a Fabio Quartararo, invece la pista ha rimescolato una volta di più le carte e consegnando alla Ducati di Pecco l’opportunità di azzerare quasi del tutto il ritardo dalla vetta. Dei 91 punti di cui il francese disponeva fino a 7 gare fa ne sono rimasti appena un paio: la rimonta delle rosse di Borgo Panigale può dirsi completa, anche se a rigor di logica davanti c’è ancora la Yamaha. Che nei tre tracciati rimasti (Philip Island, Sepang e Jerez) si presenta con ambizioni tutto sommato legittime, specialmente in Australia (e anche in Malesia, al netto dei lunghi rettilinei, i tanti test effettuati dovrebbero aiutare la moto giapponese). Per dovere di cronaca, però, bisognerebbe considerare della lotta anche Aleix Espargaro: vero, l’Aprilia sin qui ha giocato sempre di rimessa, vincendo una gara in Argentina ma poi accontentandosi di quel che gli hanno lasciato le rivali, ma in un finale di stagione così particolare è bene non lasciare nulla al caso e far quadrare bene i conti.

LA YAMAHA ADESSO CONFIDA NELLE PISTE AMICHE

Nelle due settimane che separano la MotoGP dal ritorno in pista a Philips Island, ecco che nella mente di Bagnaia potrebbero addensarsi tanti pensieri. Il podio di Buriram gli ha permesso quasi di agganciare Quartararo, ma è pur vero che ripensando alle occasioni perse (i 5 punti sottratti da Bastianini ad Aragon nelle curve finali, ma soprattutto la scivolata di Motegi che è costata 8 punti pesantissimi) è innegabile che restare ancora in scia del rivale non debba fargli troppo piacere. In casa Ducati, poi, i giochi di squadra sono stati resi noti in ogni salsa: Miller e Bastianini, benché ancora aritmeticamente in gioco per il titolo (39 e 40 i punti di ritardo, ma con soli 75 ancora a disposizione), hanno ricevuto l’ordine di non togliere punti a Bagnaia, a meno che non ci sia in gioco la vittoria della gara (ecco perché Bastianini, al di là delle tirate d’orecchio di Misano, è stato “giustificato” per il sorpasso di Aragon). Ma proprio Miller, chiudendo secondo in Thailandia, ha tolto altri 4 punti al compagno di squadra, e in Australia non farà mistero di voler vincere davanti al proprio pubblico. L’errore che potrebbe commettere Ducati, e che in parte sembra aver già commesso, è di sentirsi troppo superiore al rivale: la crisi Yamaha è una certezza, ma il mondiale è ancora in mano a Quartararo. E ora che arrivano piste (sulla carta) più favorevoli, Bagnaia sarà ancor più sotto pressione.

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