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Tennis, Laver Cup senza Alcaraz: si è perso il tributo a Federer

Tutti gli occhi del mondo stasera saranno rivolti su Londra, dove la O2 Arena sarà il teatro dell’ultimo match ufficiale di Roger Federer, peraltro in coppia con Rafael Nadal nella sfida che chiuderà la prima giornata di Laver Cup. Un evento nell’evento vissuto col pathos degli appuntamenti destinati a restare impressi nella memoria, perché l’ultima recita del tennista svizzero è qualcosa che travalica l’aspetto sportivo, sfociando quasi nella leggenda. Non è retorica, ma piuttosto una presa d’atto di un’era che giunge al termine, anche se ufficialmente già da più di un anno di Federer non s’era più avuta traccia nel circuito ATP (ultima partita giocata a luglio del 2021 contro Hurkacz a Wimbledon). La Laver Cup 2022 diventa così l’occasione perfetta per celebrare la carriera di King Roger, ma curiosamente all’appello mancherà quello che oggi rappresenta il numero uno del tennis mondiale, seppur salito sul trono da pochissime settimane: non era ancora stato neppure concepito Carlos Alcaraz quando Federer vinse il primo torneo ATP in carriera (a Milano, nel 2001), ma la sua assenza nella kermesse londinese un po’ ha fatto storcere il naso.

LA NECESSITÀ DI RIPOSARE ALLA BASE DELLA SCELTA

Il mondo del tennis si porterà dietro il cruccio di non aver mai potuto vedere Alcaraz e Federer affrontarsi su campo da gioco. Il fatto che il giovane spagnolo non sia presente a Londra è però diretta conseguenza di una decisione presa dal suo entourage già nel mese di maggio, e quindi non riconducibile in alcun modo al commiato di Federer dal mondo del tennis professionistico. Quando infatti l’organizzazione della Laver Cup aveva chiesto ad Alcaraz la disponibilità a prendere parte all’evento, nessuno sapeva che questo sarebbe diventato il palcoscenico dell’addio di Roger, quanto piuttosto un semplice torneo esibizione di giocatori europei contro resto del mondo da infilare in mezzo a un calendario fittissimo di impegni. Alcaraz, che è uno tra gli atleti che ha disputato il maggior numero di incontri nel 2022 (ben 62 al netto dei tre di Davis Cup), aveva declinato l’invito a far parte di Team Europe proprio pensando alla necessità di individuare qualche giorno di riposo per evitare di sovraccaricare troppo un fisico giovane, ma pur sempre da preservare. Avesse saputo che la Laver Cup 2022 sarebbe stata la passerella d’addio di Federer, probabilmente avrebbe risposto in maniera differente, consapevole anche di una sorta di “passaggio del testimone” che lo avrebbe riguardato, trait d’union tra la vecchia generazione di tennisti (iconico l’allenamento dei Fab 4: Federer, Nadal, Djokovic e Murray sullo stesso campo) e la next gen che già imperversa in giro per il mondo. Niente polemiche, solo una sfortunata coincidenza.

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