Costato 80 milioni di euro al Manchester City, Erling Haaland, 22 anni, sta dimostrando di valerli tutti. Anzi, rispetto a tanti suoi colleghi, attaccanti e non, forse gli ottanta risultano anche pochi se si considera la capacità di decidere le sfide a suon di gol e giocate.
Domenica, nel suo primo derby di Manchester, ha segnato tre gol allo United e ha servito due assist per i gol del compagno di squadra squadra Phil Foden. Il centravanti norvegese è stato imprendibile per la difesa avversaria e alla fine il City ha vinto 6-3. Si tratta della terza tripletta consecutiva in partite casalinghe, dopo aver già firmato quelle contro Crystal Palace e Nottingham Forest: una prodezza mai riuscita a nessun altro calciatore del massimo campionato inglese. Ed è stato in generale un inizio di stagione da record per Haaland, che è già salito a quota 14 reti in solo otto presenze di campionato per un totale di 17 gol messi a segno in stagione, considerando anche le tre messe realizzate in Champions League. Una media gol straordinaria, nessuno nella storia del campionato inglese ha mai registato un passo simile, nemmeno Clive Allen, attaccante del Tottenham che chiuse la stagione 1986/87 con 49 gol, attuale primato per la lega inglese.
Numeri impressionanti. Così come le tre triplette segnate in sole otto partite Premier League: basti pensare che a un grandissimo bomber inglese come Michael Owen ne servirono 48 per totalizzarne tre. E non esistono paragoni con Haaland a livello europeo: il norvegese è davanti a tutti nei cinque principali campionati d’Europa, per gol messi a segno: basti pensare che il secondo bomber più prolifico, Lewandowski, è giunto a quota nove, mentre Mbappe a otto reti.
E se si considera la media nelle prime 11 presenze stagionali, di 1,54 gol a partita (diventa 1,75 gol a partita prendendo in esame soltanto la Premier League), la proiezione dei gol segnati da Haaland sarebbe di 95 gol in un massimo di 62 partite. Il tutto possibile solo se dovesse mantenere questa confidenza con il gol per tutta la stagione e logicamente se il City riuscisse pure ad arrivare in fondo alle tre coppe: Champions League, FA Cup e Carabao Cup, possibilità neanche tanto remota. Tenere questa media è decisamente complicato, non impossibile, così come non è impossibile arrivare a quota 100.