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Albertini: “Parliamo tanto di giovani ma poi non giocano mai”

BRUGNERA, ITALY - FEBRUARY 12: Nicolò Cudrig of Italy U17 celebrates after scoring the opening goal with team mates during the International Friendly match between Italy U17 and Serbia U17 at on February 12, 2019 in Tamai di Brugnera, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

“Una partita non è l’assoluto, e anche se la Spagna ha surclassato l’Italia sono convinto che il dislivello reale non sia quello. Ma qualcosa vorrà dire se la Spagna ha un progetto sportivo e noi dopo tanti anni ancora stiamo parlando delle seconde squadre; se Yamal a 16 anni ha 38 presenze nel Barcellona che ha cominciato la stagione per vincere la Champions e i nostri ragazzi, campioni d’Europa Under 17 o Under 19, non trovano spazio o giocano per non retrocedere… Come sempre, parliamo di giovani e non li valorizziamo”. Demetrio Albertini, presidente del settore tecnico Figc, parla così all’Ansa.

“La Spagna – dice – è stata superiore per qualità complessiva, e ci ha impedito di uscire dalla meta’ campo. Ha interpretato al meglio la sua filosofia, l’Italia non è più difensivista. Ma io non credo che il dislivello reale tra i due movimenti sia quello di ieri, in assoluto”.

In compenso, secondo Albertini, “basta vedere dove giocano i loro nazionali, quanti nei club iniziano la stagione per vincere la Champions e quanti in Italia: è oggettiva la differenza a livello formativo. Parliamo di Yamal, Williams, Pedri e della loro età: ma guardiamo bene quante presenze hanno così giovani nel Barcellona, nell’Atletico, nel Real. In Italia invece è bloccato il mercato interno: a un giovane italiano direi di non scartare l’ipotesi estera. La Spagna ha un progetto sportivo di lungo termine. Sentivo ieri la storia di Fabian Ruiz: ‘sparito’ con Luis Enrique, richiamato da De la Fuente che lo aveva avuto alle giovanili. E’ il segno di un percorso che continua”.

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