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Caso calcioscommesse, Fagioli squalificato per dodici mesi

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Più che un interrogatorio, quello di Nicolò Fagioli è stato uno sfogo, di un ragazzo di 22 anni, infilatosi in faccende più grandi di lui. Ha preso 7 mesi di squalifica, più altri 5 mesi di prescrizioni alternative), sta vuotando il sacco. Come si legge nei verbali, qualcuno voleva “spezzargli le gambe” per i debiti accumulati per il vizio del gioco e non saldati. Le lacrime a fine partita, contro il Sassuolo, arrivavano da lontano, non certo per una sconfitta: Fagioli crollò in un pianto, di fronte alle telecamere “perché pensavo ai problemi legati ai debiti delle scommesse”, ha spiegato ai magistrati.
Fagioli ha pure ammesso di aver chiesto soldi a due suoi compagni alla Juventus, Gatti e Dragusin, ma ha pure inguaiato la posizione di Sandro Tonali. Sarebbe stato l’ex centrocampista del Milan, ora al Newcastle, a spingerlo a giocare su siti illegali. Inizialmente Fagioli avrebbe puntato su partite di tennis, poi sul calcio, mai sulla Juventus, né a favore, né contro, ha confermato agli inquirenti.
Aveva un debito di 250mila euro quando è rientrato alla Juventus dalla Cremonese. Per questo motivo la madre, preoccupata, lo aveva convinto a recarsi al Sert per farsi aiutare. Ma la situazione è peggiorata, fino ad arrivare a un debito di 3 milioni di euro (tre volte il suo stipendio alla Juventus), a causa di giocate su piattaforme legali e illegali, banchi illeciti e altre situazioni delicate. Il calciatore, intanto, in un post su Instagram si è sfogato contro chi lo sta accusando senza motivo. Ha già promesso che parlerà.
Come ha parlato Sandro Tonali, che secondo quanto riportato negli interrogatori della Procura Federale, avrebbe scommesso sul calcio e sul Milan. Rispetto a Fagioli, la posizione del centrocampista del Newcastle e della nazionale azzurra è molto più delicata, perché se venissero accertate le scommesse sul Milan, si configurerebbe il reato di illecito sportivo, che porterebbe a una condanna pesantissima: 3 anni. Ci sarebbero però delle attenuanti legate all’autodenuncia. In questo caso la pena potrebbe non superare i 12 mesi, più altri 6 mesi di prescrizioni alternative.
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