Sarebbe esagerato parlare di impresa, d’altronde il Milan è campione d’Italia in carica e il Tottenham non ha inanellato successi negli ultimi anni, come ha ricordato Antonio Conte nel post-partita. Si tratta di una serata da ricordare, perché interrompe una maledizione che durava da più di un decennio e catapulta il Milan tra le migliori otto squadre d’Europa: fino a qualche anno fa sarebbe stato il risultato minimo. Il 17 marzo, a Nyon, il Milan conoscerà l’avversario da affrontare ai quarti, con l’obiettivo di schivare i top club (Chelsea e Bayern Monaco sono già qualificate, il Real Madrid quasi, il Manchester City parte dall’1-1 contro il Lipsia).
Ora Stefano Pioli deve cavalcare l’onda della rinascita. Lo stop di Firenze, che ha fatto scivolare i rossoneri al quinto posto in classifica, è stato immediatamente accantonato per fare spazio alla gioia londinese. Il recupero di Maignan, l’evoluzione di Thiaw, che ha domato Kane e compagni e la rinascita di Tomori devono essere solo i primi tre passaggi chiave verso un finale di stagione ad alti livelli. Il tecnico rossonero aspetta il ritorno del vero Leao, che pure ieri sera non ha brillato: gambe imballate, pochi scatti, scarse le giocate che fino a qualche settimana fa illuminavano il gioco del Milan.