Nagelsmann-Bayern è finita: è questa la clamorosa indiscrezione che rimbalza dalla Germania ormai da un po’ di ore. Il club bavarese, infatti, avrebbe deciso di congedarsi anzitempo dal tecnico tedesco, legato da un contratto fino al 2026 e arrivato soltanto un anno e mezzo fa.
I MOTIVI ALLA BASE DELLA ROTTURA
Secondo i media tedeschi, alla base della decisione di questa clamorosa rottura anticipata ci sarebbe il timore, da parte del Bayern Monaco, di chiudere la stagione a zeru tituli (per dirla alla Josè Mourinho). I bavaresi sono reduci dal K.O. rimediato nell’ultimo weekend contro il Bayer Leverkusen, scivolando così in seconda posizione, alle spalle del Borussia Dortmund, avanti di una sola lunghezza. Discorso differente, invece, in Champions League, dove il Bayern ha conquistato brillantemente i quarti di finale spazzando via il PSG nella doppia sfida vincendo entrambe le partite. Non sarebbe tutto, però, perché secondo Auf Wiedersehen Julian il rapporto tra il tecnico e lo spogliatoio si sarebbe incrinato in maniera clamorosa, con Julian Nagelsmann che avrebbe perso stima, accusando anche il club di avere una spia contro. Non è un caso, infatti, che proprio l’ex Lipsia ha deciso di allontanare lo storico preparatore atletico Toni Tapalovic, considerato “molto amico” di Manuel Neuer.
QUANTO COSTA L’ADDIO DEL TECNICO
Strappato alla rivale Lipsia soltanto un anno e mezzo fa, pagando una clausola da ben 25 milioni di euro, il Bayern dovrà ora versare nelle casse del tecnico una cifra importante, considerati i 3 anni e mezzo di contratto ancora in essere (attualmente percepisce 660 mila euro al mese). Emergerebbe, però, una clausola in caso di licenziamento anticipato a partire dalla seconda stagione, che ridurrebbe – di anno in anno – le indennità forfetarie.
VIA NAGELSMANN, ORA TOCCA A THOMAS TUCHEL
In attesa del comunicato ufficiale, la decisione del Presidente Oliver Kahn sembra esser ricaduta su Thomas Tuchel, attualmente svincolato di lusso dopo l’addio al Chelsea dello scorso autunno. L’ex tecnico dei Blues e del PSG, è pronto dunque a sedersi sulla panchina più ambita della Bundesliga, tornando in terra tedesca a distanza di sei anni dall’ultima volta, quando allenava il Borussia Dortmund.