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Il Brasile cerca un ct, Ancelotti smentisce: “Sto bene a Madrid, c’è tempo”

Carlo Ancelotti sarà il nuovo allenatore del Brasile? Ad oggi non c’è nulla di concreto, anche se l’indiscrezione affascina e non poco gli amanti del calcio, che potrebbero vedere uno degli allenatori per club più vincenti della storia su una delle panchine più importanti del football mondiale, appena liberata da Tite, che ha annunciato il suo addio in seguito alla sconfitta contro la Croazia, costata l’eliminazione dal Mondiale ai quarti di finale.

Tra i nomi più caldi per la sostituzione c’è quello di Carlo Ancelotti, attuale trainer del Real Madrid al quale è legato da un contratto in scadenza al 30 giugno 2024.

Lo stesso allenatore emiliano, in un’intervista rilasciata a Radio1, ha commentato l’indiscrezione proveniente dagli ambienti della Seleçao, affermando di trovarsi bene a Madrid, dove ha ancora “tanti obiettivi da raggiungere”.

Ancelotti, però, non ha affatto chiuso le porte a un suo approdo sulla panchina della selezione verdeoro: “Allenare il Brasile? Non so cosa mi riserverà il futuro, io vivo alla giornata. Sono anzianotto, a Madrid mi trovo bene e ci sarà tempo per pensare a ciò che verrà”.

Il legame con il Real durerà fino al 2024, al momento non si parla di rinnovo, quindi non è da escludere un addio per allenare il Brasile ai prossimi campionati Mondiali che si svolgeranno nel 2026, in USA, Messico e Canada.

Nel corso dell’intervista, Ancelotti ha parlato anche di Cristiano Ronaldo, che al Real Madrid ricordano con particolare affetto: “Credo sia ancora competitivo ad alti livelli, non credo che giocare in Arabia faccia per lui. Ma non so cosa farà in futuro”, ha dichiarato l’allenatore.

Infine un parere sul Mondiale appena terminato con la vittoria dell’Argentina di Lionel Messi, protagonista nella finale vinta ai rigori contro la Francia: “L’Argentina ha meritato la vittoria, pur iniziando in sordina, perdendo all’esordio contro l’Arabia Saudita. Scaloni è stato bravo a supportare Messi con un collettivo difensivo, con un gioco chiaro e semplice. Ha messo i giocatori giusti al posto giusto. In finale sono arrivate le squadre più forti, con maggiore talento e meglio organizzate”.

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