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Italia, Spalletti parla dei suoi attaccanti

In vista delle due sfide valide per la qualificazione agli Europei contro Malta e Inghilterra, che attendono la Nazionale italiana, Luciano Spalletti è tornato a parlare in conferenza stampa dell’Italia, toccando diversi punti, quali il centroavanti e il possibile modulo da utilizzare.

Alla domanda sulla non convocazione di Ciro Immobile il tecnico ha risposto: “Su Immobile c’è una comunicazione del medico della Lazio che dice che ha un problema di natura fisica e non si sapeva se avrebbe recuperato. Ho telefonato direttamente a Martuscello e Sarri che mi hanno risposto con grande disponibilità, poi ho parlato con il giocatore e insieme abbiamo contribuito alla conclusione che fosse meglio lasciarlo a riposo perché anche lui sentiva questa necessità. Penso che abbiamo fatto la cosa giusta. Poi lui non ha nemmeno giocato in campionato, quindi c’è stata coerenza”.

Rimanendo in tema attaccanti e soprattutto centravanti, Spalletti ha parlato di Scamacca e Kean: “La figura dell’attaccante perfetto nel calcio che si è evoluto ci ha fatto vedere che la fisicità, il motore che hai, è un bel punto di partenza. Ne ho già due così, Scamacca e Kean. Scamacca forse è anche più pulito tecnicamente come tocco di palla e qualità nello stretto di Kean, che è più fisico, più massiccio, da mettere a disposizione per la squadra. Da quando gli ho parlato quando sono andato a trovarlo da Allegri mi ha fatto una grandissima impressione, per come mi ha parlato e abbracciato. Kean ha fatto vedere di essere un giocatore che può vestire la maglia azzurra”.

L’allenatore italiano si è soffermato anche sul modulo da utilizzare: “Nei miei pensieri si gioca sempre a carte scoperte. Si può fare ancora qualcosa di differente. 4-3-3 o 4-2-3-1 è una cosa facile da fare, sei più offensivo, basta poco, ci sono dieci metri di differenza. Poi è chiaro che avere tra le linee un giocatore come Perrotta o averci Del Piero o Baggio sono differenti come situazioni. Ma nel convocare Acerbi, Bastoni, Darmian, Dimarco c’è anche la possibilità di fare la difesa a tre e il centrocampo a cinque. D’altronde loro lo fanno dalla mattina alla sera e così se ci fossero dieci minuti da fare con altro modulo possiamo farlo. Ho lasciato a casa malvolentieri Spinazzola, ci ho parlato e mi ha risposto come volevo mi rispondesse. Per me è stato perfetto. Faccio fatica a lasciar fuori calciatori così, ma è difficile anche spiegare il motivo tattico, un quinto attacca di più di un terzino. Dimarco anche è un quinto e ci mette tecnica, Biraghi è abituato a giocare a quattro. In generale ci sono ancora 5-6 allertati per stare tranquilli. La federazione ha avvertito le società, io ho telefonato a qualche calciatore, non a tutti, come facevo?, e nessuno lascia intravedere di essere negativo”.

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