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Processo Juve, Santoriello lascia l’accusa

Ciro Santoriello, il pubblico ministero della Procura di Torino, non sosterrà l’accusa nel processo contro la Juventus. Il pm napoletano era stato travolto dalle polemiche scaturite dalla circolazione di un video sui social, nel quale si dichiarava tifoso napoletano, nel corso di un convegno universitario, e non particolarmente simpatizzante, per usare un eufemismo, della società bianconera.

Il pm napoletano era finito nell’occhio del ciclone dopo la pubblicazione di un video sui social, nel quale si dichiarava tifoso napoletano e non particolarmente simpatizzante della società bianconera.

A rappresentare la procura di Torino saranno gli altri due magistrati del pool, Mario Bendoni e Marco Gianoglio, procuratore aggiunto della procura del capoluogo piemontese.

L’attesa è ormai agli sgoccioli. Lunedì 27 aprile, la Juventus e diversi suoi ex dirigenti, compreso l’ex presidente Andrea Agnelli dovranno difendersi dall’accusa di aver fornito false comunicazioni sociali, di aver manipolato il mercato, ostacolato l’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e avere dichiarato operazioni di mercato inesistente tramite fatture alterate, secondo quanto affermato dalla procura di Torino.

Intanto, sempre nell’ambito dell’inchiesta prisma, tra gli atti figurano anche le dichiarazioni di Luca Ferrari, legale di Paulo Dybala, una delle parti in causa nel processo. L’attaccante argentino, ora alla Roma, pretende il pagamento dei 3 milioni di euro non versati dalla Juventus in relazione alla manovra stipendi effettuata dal club bianconero durante il periodo Covid nel 2020, e oggetto di indagini da parte della Procura di Torino.

Dybala, tra l’altro, come risarcimento danni per il mancato rinnovo con la Juventus avrebbe richiesto una cifra superiore ai 50 milioni di euro.

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