Cristiano Ronaldo incasserà quasi 9,8 milioni di euro dalla Juventus, dopo aver vinto “a metà” l’arbitrato contro il club bianconero, per arretrati non versati per la cosiddetta manovra stipendi durante il periodo Covid, nella stagione 2020-2021.
Il portoghese, difeso dall’avvocato Salvatore Pino, chiedeva 19,5 milioni di euro. Dovrà accontentarsi della metà, dopo la sentenza del Collegio Arbitrale, che ha accolto in parte la richiesta di CR7. La Juventus dovrà versargli pure gli interessi per un totale di circa 10 milioni di euro.
Praticamente bruscolini per il campione lusitano, ora in Arabia; una condanna pesante, sul piano economico, per i bianconeri, che rischiano di modificare le manovre per il prossimo mercato estivo.
La sentenza conclude un caso spinoso, iniziato ai tempi della pandemia da Covid. Alcuni calciatori della Juventus rinunciarono al pagamento di alcuni stipendi per venire incontro alle richieste della società. Ronaldo acconsentì, sottoscrivendo un accordo privato con il club, nota poi come “Carta Ronaldo”, ritrovata durante una perquisizione effettuata presso lo studio dell’avvocato Federico Restano e inclusa nell’inchiesta sul falso in bilancio nei confronti della Juventus.
In quel documento, non sottoscritto da Ronaldo, la Juventus si impegnava a restituire il compenso a cui il portoghese aveva rifiutato, pari a 19,5 milioni di euro, ovvero l’ingaggio lordo rimanente. Soldi che il portoghese non ha mai visto e che ha richiesto in Tribunale.
Il Collegio Arbitrale ha riconosciuto un concorso di colpa alla Juventus, che in una nota si è detta pronta a intraprendere iniziative legali a tutela della propria immagine e dei propri diritti.