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Serie C, Luciano Foschi ha trasformato il Lecco in una macchina perfetta

LIVORNO, ITALY - MARCH 20: Luciano Foschi manager of AS Livorno Calcio gestures during the Serie C match between AS Livorno and AC Siena on March 20, 2018 in Livorno, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il girone A della Lega Pro ha una nuova capolista: è il Lecco, che fino a qualche settimana fa bazzicava le zone meno nobili della classifica.
Da quando è arrivato a Lecco, Luciano Foschi ha trasformato il brutto anatroccolo in una squadra praticamente perfetta.
Sei gare disputate, cinque vittorie, di cui quattro consecutive, e un pareggio, che si traducono in primo posto in classifica, con 20 punti all’attivo, davanti a formazioni costruite per vincere il campionato, come Feralpisalò, Padova e soprattutto Vicenza.
Eppure la stagione si era aperta in modo deludente. I risultati negativi avevano portato il vulcanico patron Di Nunno a esonerare Alessio Tacchinardi e ad affidarsi all’esperto Foschi. Scelta quanto mai azzeccata a giudicare dall’andamento registrato dal Lecco nelle ultime sei giornate. I venti punti ottenuti nei primi 10 incontri di campionato sono un risultato straordinario, che a Lecco non si registrava dal 1976.
La vittoria ottenuta sul campo dell’Arzignano, avversario tutt’altro che comodo a giudicare dall’imbattibilità avuta per diverse gare a inizio stagione, ha lanciato il Lecco in vetta alla classifica. Non succedeva dall’11 ottobre del 2020, ma in quell’occasione, dopo il clamoroso 3-0 al Como, le giornate disputate erano soltanto quattro.
Dove arriverà questo Lecco? Se dovesse confermare l’umiltà con la quale ha affrontato le recenti gare di campionato, ogni obiettivo è alla portata. La squadra risponde alla perfezione ai dettami tattici di Foschi, arrivato in silenzio, senza proclami, messosi al servizio di un gruppo deluso dalle sconfitte arrivate nelle prime gare stagionali. E ora saldamente al comando della classifica.
A Lecco, Foschi ci era già stato, ma nelle vesti di calciatore. Conosce bene l’ambiente, che sa essere anche molto esigente, come lo è il presidente Di Nunno.
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