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L’Inter vola in finale tredici anni dopo l’ultima volta

A 13 anni di distanza dalla magica serata di Madrid, l’Inter conquista un’altra finale di Champions League e ora attende la sua avversaria da affrontare il 10 giugno a Istanbul, Manchester City o Real Madrid? Comunque vada, per i nerazzurri è già un successo. La sesta finale di Champions League della storia è arrivata con una prova di forza mai messa in discussione.
Il Milan aveva bisogno di un’impresa per ribaltare lo 0-2 dell’andata, ma in campo si è notata la differenza di forma e di carattere ad appannaggio degli uomini di Simone Inzaghi, finito sulla graticola da un paio di mesi a questa parte, ma capace di portare l’Inter a giocarsi due finali: una di Champions, l’altra di Coppa Italia contro la Fiorentina. Da Milito a Lautaro: un altro argentino ha conquistato la finale, un gol pesante il suo, che ha spento le velleità di un Milan quasi mai pericoloso dalle parti di Onana, se non a inizio partita, quando Diaz ha calciato da ottima posizione, ma troppo debolmente per impressionare il portiere nerazzurro. L’Inter vola in finale, dunque, con pieno merito, dopo essersi sbarazzato del Porto, dell’ostico Benfica e dei cugini del Milan. Una marcia costante, spedita verso l’obiettivo che sembrava così lontano a inizio stagione. Eppure c’è chi ci ha creduto fin da agosto: “Lukaku me l’aveva detto a inizio stagione”, ha dichiarato il presidente Steven Zhang, ovviamente soddisfatto per il risultato e per i milioni di euro in arrivo dall’Uefa.
È il trionfo di Inzaghi, il secondo allenatore italiano dopo Giovanni Invernizzi (1972) ad aver portato l’Inter in finale di Champions League: “È un sogno, lo abbiamo coltivato fin dai sorteggi. La finale è meritata”, ha detto nel post-partita. È il trionfo di Lautaro, al 25° gol stagionale. Ottavo gol al Milan in carriera, questo pesantissimo per la storia nerazzurra.
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