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Golf, l’ascesa di Guido Migliozzi

IL VICENTINO CORAGGIOSO HA TANTI SOGNI NEL CASSETTO

Bisogna avere coraggio nella vita, e dimostrare di non temere alcun ostacolo. Anche quando la vulgata suggerirebbe di fare le cose con calma, senza prendersi eccessivi rischi: Guido Migliozzi a furia di stare sul green ha imparato che rischiare non è mai sbagliato, sempre se il momento per farlo è quello giusto. In Francia, pochi giorni fa, ha colto l’azzardo nell’istante appropriato: con un ultimo giro favoloso ha rimontato la testa dell’Open di Francia e centrato il terzo titolo in carriera del PGA European Tour, colmando un piccolo digiuno che si protraeva ormai da prima della pandemia. Vicentino, classe 1997, Migliozzi sta vivendo uno dei momenti di maggior splendore di una carriera giovane ma che già lo ha fatto conoscere al di fuori dei confini nazionali: dalla scorsa settimana la top 100 mondiale è a un passo, mentre il sorpasso su Francesco Molinari è stato certificato (Migliozzi è numero 108 nel ranking: “Chicco” è stabile alla 143). Risultati che, unitamente a un’età giovane e futuribile, rendono il veneto alla stregua di qualcosa in più di una semplice promessa del golf italiano: Migliozzi è piuttosto una certezza, l’erede naturale dei fratelli Molinari, pronto a raccoglierne il testimone e continuare a tenere alta la bandiera tricolore sui green di mezzo mondo.

UN SOLO GRANDE OBIETTIVO IN TESTA: LA RYDER CUP 2023

Quanto fatto lo scorso week-end a Guyancourt non è passato inosservato: nel 2018 quella fu la sede dell’ultima Ryder Cup disputata in Europa, quella nella quale proprio Francesco Molinari fece impazzire di gioia i tifosi continentali guidando Team Europe al successo vincendo tutti e 5 i match disputati. Un percorso duro ed esigente che ha proiettato Migliozzi in una nuova dimensione, lanciandone anche la candidatura in vista dell’edizione 2023 della Ryder Cup, che per la prima volta sbarcherà in Italia al “Marco Simone” di Guidonia Montecelio (manca un anno esatto). La splendida rimonta operata ai danni del danese Hojgaard è stato l’argomento della settimana un po’ in tutto il mondo: con ben 9 birdie realizzati nelle ultime 13 buche, inclusa l’ultimo quando già era balzato in testa, il vicentino ha mostrato lampi di classe assoluta mettendo a frutto il coraggio, l’astuzia e l’intraprendenza di chi non ha paura di affrontare le difficoltà, sempre pronto a scommettere su se stesso. Un’attitudine che non è passata inosservata agli occhi di Luke Donald, il capitano di Team Europe nella prossima Ryder Cup, che s’è appuntato il nome di Guido sul taccuino dal quale usciranno i nomi dei 12 golfisti europei che affronteranno i colleghi statunitensi. Un italiano protagonista su un green italiano sarebbe il massimo: Migliozzi vuol far si che il sogno diventi realtà.

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