L’INCREDIBILE RIMONTA DI PECCO, A UN PASSO DALLA GLORIA

Quel che fatto Francesco Bagnaia negli ultimi 8 gran premi è qualcosa che non s’era mai visto prima nel mondo delle due ruote: 105 punti in più (su 200 disponibili) rispetto al rivale diretto nella lotta per il titolo mondiale rappresentano un unicum senza precedenti, tale da testimoniare da un lato la grande capacità del team Factory Ducati di aver messo nelle mani del pilota piemontese un mezzo praticamente perfetto, dall’altro però anche un’innata capacità di chi quella moto la guida nel saperla spingere a dovere, limitando al minimo gli errori. Dopotutto nelle 8 gare citate una scivolata c’è stata (a Motegi), senza la quale forse il mondiale oggi sarebbe già andato in archivio in anticipo. Invece a due gare dal termine la lotta è ancora un po’ incerta, anche se clamorosamente indirizzata verso Borgo Panigale: i 14 punti di vantaggio di Pecco (ne aveva 91 da recuperare a metà campionato!) necessitano principalmente di essere gestiti, e dopotutto in modalità gestione Bagnaia c’è già entrato, come dimostra il terzo gradino del podio conquistato a Philip Island, dove ha preferito evitare di prendere rischi pur di non vanificare quanto fatto nel corso del week-end di gara. Ora che sa che se lo può permettere, evitare di aprire sempre il gas a manetta può rappresentare la scelta migliore.

LA TESTA, LE MOTO E L’ASTUZIA: LE CHIAVI DELLA RIMONTA

Non aveva certo scelta Pecco ad Assen, a fine giugno, alla vigilia dell’11esimo round del mondiale 2022: i 91 punti che lo separavano da Quartararo lo obbligavano ad andare a tutta, senza calcoli e senza tener conto dei rimpianti del passato. La rimonta Ducati è stata impetuosa ed è giunta ormai al punto di svolta: vero, la crisi Yamaha è sotto gli occhi di tutti, poiché ci sono almeno tre marche (Ducati appunto, ma anche KTM e Suzuki, oltre alla Honda del redivivo Marquez) che vanno più forte della moto del (quasi ex) campione in carica. E di sicuro Fabio ha finito per diventare una vittima di questo crollo inatteso della casa dei tre diapason, al punto che nella foga del dover cercare a tutti i costi di restare aggrappato ai migliori ha finito per commettere un altro errore pesante, con il quarto zero nelle ultime 8 uscite (e solo un secondo posto all’attivo, a Spielberg, ma vecchio due mesi). Nel recupero show di Bagnaia c’è anche da tener conto dell’incapacità di Yamaha di reggere il passo con le rivali, anche se poi certe imprese nascono per prime nella testa di chi pensa che si possa sfidare ciò che nessuno ha mai saputo fare prima. A fine giugno nessuno si sarebbe sognato di vedere Pecco potenziale campione del mondo alla penultima gara: accadrà se vincerà e Quartararo non andrà a podio, ma potrebbe bastare anche un quinto posto, in caso di zero del rivale. Impossible is nothing (per davvero).