I tifosi del Liverpool non ricordano nel recente passato una partenza simile dei Reds in campionato. Soltanto due punti ottenuti nelle prime tre gare di Premier League, la squadra di Klopp appare in difficoltà sotto diversi punti di vista. Sia sotto l’aspetto fisico, sia per le poche idee mostrate nel gioco. Tra i fattori che stanno incidendo, su tutti ci sono le assenze di alcuni elementi. Rispetto a questa situazione, però, il club avrebbe deciso di non intervenire sul mercato. Una fase momentanea o un campanello d’allarme da raccogliere in fretta? Il sedicesimo posto appare fuori misura rispetto alla realtà dei Reds, non è questo il valore del Liverpool vice campione d’Europa: poco ma sicuro. Tuttavia, l’ultima sconfitta all’Old Trafford contro un Manchester United desideroso di riscatto, ha lasciato molto più amaro in bocca in Klopp e nei tifosi dei Reds di quanto non abbiano fatto i due pareggi contro il Fulham e Crystal Palace nei primi due turni di campionato. Se l’alibi degli assenti è valido – indisponibili Diogo Jota, Joel Matip, Thiago Alcantara, Alex Oxlade-Chamberlain, Ibrahima Konate, Curtis Jones più Fabinho finito in panchina ufficialmente per scelta tecnica – è altrettanto vero che tutta la squadra mostra fatica nel costruire il gioco e nell’arrivare in porta. Basti pensare che in mediana contro lo United hanno giocato il giovane Elliott (19 anni), il maturo Milner (36) ed Henderson. A questo si aggiunge la pessima prova di Van Dijk che ha pure litigato con Milner in campo. Certo, gli assenti torneranno, Klopp può avere fiducia in questo senso ma, a parte il solito Salah e gli spunti di qualche singolo, c’è da tenere conto del discorso fisico. C’è chi ha evidenziato una preparazione troppo pesante, con la tournee in Asia che avrebbe inciso non poco sulla partenza in salita dei Reds che non torneranno sul mercato, cercheranno di recuperare uomini e smalto e di risalire presto la classifica. Per evitare di definire crisi questo avvio di stagione in ombra.