ll traguardo è ormai vicino: domenica 30 aprile, se la Lazio non dovesse battere l’Inter al Meazza, con una vittoria (si gioca sabato) al Maradona contro la Salernitana, il Napoli sarà aritmeticamente campione d’Italia. Manca l’ultima curva da affrontare a tutta velocità: gli azzurri hanno nuovamente staccato di 17 punti la Lazio di Sarri dopo lo stop contro il Torino.
In 10.000 hanno accolto l’arrivo di Osimhen e compagni all’aeroporto di Capodichino dopo la vittoria in pieno recupero ottenuta in casa della Juventus. Poco prima delle 3 di questa mattina, l’aereo degli azzurri è atterrato sulla pista dell’aeroporto napoletano e da lì in poi è stata un’estasi di gioia ed esultanza, di lacrime e incitamenti. Il pullman del Napoli è stato scortato da migliaia di scooter e di tifosi per le strade della città. È tutto pronto, dunque, per dare il via ai festeggiamenti, che a dire il vero sono iniziati già da un mese, da quando il popolo partenopeo ha preso coscienza che l’impresa era a portata di mano. Al contrario la Juventus si lecca le ferite, punta il dito contro l’arbitraggio del signor Fabbri di Ravenna, che con l’ausilio del Var ha annullato il gol dell’1-0 a Di Maria, quando mancavano 8 minuti al 90’, per un fallo su Lobotka sfuggito al direttore di gara.
Nel finale è arrivata la beffa firmata da Raspadori al 93’, al terzo dei 6 minuti di recupero assegnati. Terza sconfitta di fila in campionato per i bianconeri, che nonostante i 15 punti restituiti rischiano di perdere il treno per la Champions League.