Il 2022 doveva essere l’anno della consacrazione, ma così non è stato. Per Dusan Vlahovic, gli ultimi 12 mesi non sono stati da protagonista, come tutti si aspettavano. Approdato alla Juventus nel calciomercato invernale, l’attaccante serbo si è presentato con una rete allo Stadium nella vittoria per 2-0 contro l’Hellas Verona. Lo stesso è accaduto al debutto in Champions League: sono bastati 33 secondi per colpire il Villarreal all’ Estadio de la Cerámica poi, però, ha alternato grandi prestazioni a gare in cui è stato poco incisivo. Un dato potrebbe essere esplicativo del rendimento di Vlahovic: nell’intero anno solare, in maglia bianconera, l’ex Fiorentina ha segnato 16 gol in 36 presenze, ovvero la stessa quantità di reti segnate in Serie A tra il 22 agosto e il 19 dicembre 2021, quando indossava ancora la maglia della Viola.
Indubbiamente un passo indietro, un anno che si potrebbe definire sotto le aspettative. Ma il calciatore di Belgrado ha dato comunque dimostrazione delle sue immense qualità. Basti pensare alla punizione con cui ha colpito la Roma nella 3ª giornata di Serie A o al delizioso scavetto contro l’Empoli nella passata stagione. Il nove bianconero, insomma, ha tutte le qualità per diventare uno dei migliori, ma non ha ancora avuto la possibilità di spiccare il volo.
Anche la sua prima Coppa del Mondo è stata difficile. Una sola presenza da titolare, all’ultima giornata, contro la Svizzera, gara in cui ha anche segnato una rete, e una dalla panchina. La sua Serbia, inoltre, è stata eliminata ai gironi, con un solo punto conquistato. Intanto, per un 2022 che si conclude c’è un 2023 che comincia. E la speranza di Vlahovic è indubbiamente quella di tornare a vincere qualche trofeo con la maglia della Juventus.