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Il Napoli è campione d’Italia, ecco i numeri della cavalcata verso il tricolore

Napoli festeggerà ancora a lungo. Per le strade di tutto il mondo, almeno fino a domenica, quando contro la Fiorentina andrà in scena la festa scudetto “annullata” dalla Salernitana una settimana fa, ma certificata dal pareggio a Udine ieri sera. Il trionfo del Napoli ha diversi padri, in primis Luciano Spalletti, al suo primo scudetto da allenatore in Italia, dopo esserci andato vicino con Roma e Inter. Il tecnico toscano è il più anziano a vincere lo scudetto: 64 anni e 58 giorni, il record lo deteneva un’altra vecchia conoscenza dei napoletani, Maurizio Sarri, che lo vinse sulla panchina della Juventus a 61 anni e 203 giorni, nella stagione 2019-2020 condizionata dal Covid.
Il Napoli è stato irresistibile: scudetto in tasca già alla ripresa del campionato dopo la pausa Mondiali (alla fine del girone di andata i punti di distacco accumulati sulla seconda erano già 12). Una marcia inarrestabile: numeri alla mano, nei top 5 campionati europei, soltanto il Barcellona, per ora, ha fatto meglio degli azzurri, guadagnando 2 punti in più (82 contro 80). Straordinario l’apporto realizzativo di Victor Osimhen, 22 reti, attuale capocannoniere del campionato. Il nigeriano è l’attaccante africano più prolifico in Serie A: superato Eto’o che ne aveva segnati 21 con l’Inter nel 2010-2011. Ma a brillare è stata anche la stella del georgiano Kvaratskhelia, arrivato a Napoli in punta di piedi, tra lo scetticismo generale (e qualche sfottò), ma entrato subito nei cuori dei tifosi azzurri: 12 reti e 10 assist per lui, alla prima stagione in Italia.
Ma è anche lo scudetto di Lobotka, superlativo in mezzo al campo; di capitan Di Lorenzo e del coreano Kim, chiamato a sostituire Koulibaly passato al Chelsea in estate. Ora Napoli pensa al futuro. Spalletti è stato blindato per un’altra stagione, come da accordi presi al momento della firma. “Che resto lo deve dire a me, non a voi”, ha detto l’allenatore alla stampa. “Il presidente parla di vincere la Champions, è facile così. Io ci credevo allo scudetto, ma serve lavorare, non fare chiacchiere”, ha punzecchiato Spalletti, che nei prossimi giorni incontrerà De Laurentiis per sottoscrivere un rinnovo biennale e per gettare le basi per la prossima stagione. Riconfermarsi, si sa, non è mai facile.
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