É la stagione delle rivoluzioni in Serie A, prima è toccato alla Roma, poi al Napoli e infine alla Juventus, in ordine di tempo, intervenire in maniera decisa per rinforzare la squadra. Nel caso dei bianconeri anche alla luce di un avvio poco convincente. Gli arrivi di Milik (terzo polacco della storia a vestire la maglia della Juventus, dopo Szczesny e Boniek) e quello ormai prossimo di Paredes, vicino a firmare con i bianconeri, hanno il sapore di un mercato di riparazione. Una riparazione che fa rima, appunto, con rivoluzione.
Perché si tratta di innesti di assoluto valore, calciatori in grado di consentire il salto di qualità a una rosa già competitiva e piena di grandi talenti.
Era ballottaggio tra Depay e Milik per regalare ad Allegri un attaccante da impiegare sia come vice Vlahovic, sia come spalla dell’ex viola. Con l’arrivo del centravanti polacco la Juventus acquisisce peso in attacco e soluzioni a una manovra offensiva che può contare, oltre a punte come Vlahovic e Kostic, su cambi di passo e soluzioni d’attacco grazie alle giocate di Di Maria, Pogba, Bremer e Chiesa, con quest’ultimo che si può considerare un nuovo innesto, tenendo conto del rientro dopo un lungo stop. Tante opzioni e qualità per Allegri che con Leandro Paredes andrebbe ad aggiungere ulteriore profondità alle scelte.
L’ accordo con il Paris Saint-Germain sarebbe soltanto questione di dettagli. Le due società hanno trovato un’intesa sulla base di un prestito con diritto (o obbligo) di riscatto. L’argentino percepisce circa 8 milioni di euro lordi e, in caso di accordo pluriennale (si parla di 5,5 milioni), potrebbe essere ammortizzato dal Decreto Crescita. La fumata bianca è vicina, ma affinché la Juventus possa affondare il colpo è necessaria un’uscita a centrocampo sia per questioni numeriche, sia di monte ingaggi del club.
Probabile l’uscita di Denis Zakaria, ingaggiato lo scorso gennaio dal Borussia Monchengladbach per poco di 9 milioni di euro con l’obiettivo di generare una plusvalenza in caso di cessione all’estero.