Schiacciata dalle polemiche relative a un evidente fallimento del Var, dopo quanto accaduto nel finale di Juventus-Salernitana, la Serie A cerca di farsi strada negli Emirati Arabi con l’obiettivo di sviluppare i rapporti commerciali e di investimento con le altre monarchie del Golfo. La notizia, riportata da Milano-Finanza, scende nei dettagli. La Serie A sarebbe pronta ad aprire, dopo quello di New York, un ufficio ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi dove, peraltro, ha sede l’emittente che si è aggiudicata i diritti televisivi del massimo campionato italiano per i prossimi tre anni nell’area Mena.
Una trattativa andata in porto e annunciata lo scorso 30 giugno: i diritti tv della Serie A per il prossimo triennio sono stati infatti acquistati per 79 milioni di dollari da Abu Dhabi Media, l’organizzazione governativa ufficiale per la comunicazione di Abu Dhabi. Introiti sicuramente molto importanti che rilanciano la volontà di spingere sui mercati internazionali dove, ad esempio, la Premier League ha venduto i suoi diritti alla qatariota BeIn per 500 milioni.
E la presenza della Serie A nell’area Mena con uffici dedicati di rappresentanza potrebbe facilitare l’attrazione di investimenti sullo sport italiano e sulle infrastrutture sportive di grandi fondi locali quali il saudita Pif, l’emiratino Mubadala o Investcorp stando a quanto si apprende dal quotidiano; e la Serie A sarebbe già pronta ad annunciare l’iniziativa già il prossimo 20 ottobre, in occasione di una riunione delle Leghe europee a Dubai.
Tuttavia, questa iniziativa non sarebbe gradita ad alcuni presidenti che, stando a quanto riportato da Milano-Finanza, preferirebbero una struttura più economica rispetto alla sede commerciale di Abu Dhabi che avrebbe un costo di circa un milione di euro. L’idea alternativa contemplerebbe un possibile inserimento della Serie A all’interno del Hub del Made in Italy negli Emirati Arabi a cui starebbero lavorando Luiss, Confindustria e alcune istituzioni nazionali.