C’è pure la Lazio in corsa per il secondo posto. La candidatura ha preso consistenza dopo la vittoria al Maradona contro il Napoli, alla prima sconfitta interna stagionale.
Il gol di Vecino, al 22’ della ripresa, ha regalato agli uomini di Sarri, ex di turno, tre punti d’oro per tenere vivo l’obiettivo di terminare il campionato sul secondo gradino del podio. Il risultato sarebbe potuto essere ancora più favorevole alla Lazio, se nel finale Milinkovic Savic non avesse colpito l’incrocio dei pali con una traversa (anche il Napoli, con Osimhen, ne ha colpita una). A decidere l’incontro è stata la staffilata di destro calciata da Vecino da oltre 25 metri, che s’è andata a infilare nell’angolino alla destra di Meret. Un brutto scherzo, quello tirato dall’uruguaiano a Spalletti, suo ex allenatore ai tempi dell’Inter.
La Lazio ci crede, dunque, e fa bene a farlo, anche se Maurizio Sarri ha spento i facili entusiasmi riportando tutti sulla terra: “Cosa significa questa vittoria? Tre punti importantissimi contro una squadra che sta facendo un campionato a parte. Abbiamo giocato una partita di alto livello, ma dal punto di vista tecnico possiamo fare ancora meglio. A noi è mancata la continuità. Il secondo posto? Inutile fare calcoli in questo momento, pensiamo pure alla Conference League, perché ci teniamo tanto”.
Non poteva mancare un pensiero per il Napoli, che nel 2018 avvicinò allo Scudetto poi sfumato nelle ultime giornate: “Vincere è bello ovunque, ma qui è speciale e sono contento per Spalletti, che si toglierà questa bella soddisfazione e diventerà un re”, ha commentato Sarri.
A imbruttire una bellissima serata, c’hanno pensato alcuni tifosi della Lazio: tre quelli arrestati, diversi quelli denunciati per il lancio di fumogeni e di nove petardi, uno di questi finito nel settore inferiore della Curva A, che ha provocato il ferimento di un bambino, che ha raccolto l’ordigno esplosogli tra le mani. Gli arrestati sono un 22enne di Velletri e due romani di 24 e 35 anni, il terzo con precedenti di polizia.