Il Times, dieci giorni fa, aveva svegliato l’attenzione sulla vicenda del mancato rispetto delle norme sul Fair Play Finanziario e fatto emergere dettagli poi confermati direttamente dalla UEFA. Adesso c’è anche l’ufficialità: sono otto i club sanzionati: 27,5 milioni in totale che possono salire a 172 se il piano di rientro non sarà rispettato.
Tra le società italiane oggetto di sanzioni pecuniarie ci sono Inter, Juventus, Milan e Roma, che non hanno rispettato il requisito del “break-even”. L’analisi ha riguardato gli esercizi 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022. Gli esercizi 2020 e 2021 sono stati oggetto delle misure di emergenza Covid volte a neutralizzare gli effetti negativi della pandemia. In base a queste misure, gli esercizi finanziari 2020 e 2021 sono stati valutati come un unico periodo e ai club sono stati concessi adeguamenti specifici per il covid-19 e per calcolare la media del disavanzo combinato del 2020 e del 2021.
Le quattro società italiane sono inserite nel gruppo delle otto che hanno firmato un settlement agreement con l’UEFA dopo le violazioni del regolamento per il FPF negli ultimi anni.
L’Inter dovrà pagare una multa da 4 milioni di euro e ha scelto inoltre un accordo quadriennale con la federcalcio continentale per quanto riguarda il settlemente agreement. Identico il discorso per la Roma ma con una multa di 5 milioni di euro e accordo di quattro anni. Il Milan, invece, ha concordato con la Federcalcio europea un piano della durata di tre anni. Contestualmente, il club rossonero ha subito una multa di 2 milioni, con ulteriori 13 milioni subordinati al rispetto degli accordi.
Nello specifico, la Juventus ha concordato con la Federcalcio europea un settlement agreement della durata di tre anni. Contestualmente, il club bianconero ha subito una multa di 3,5 milioni, con una sanzione per ulteriori 19,5 milioni subordinata al rispetto degli accordi.
Sono previste ulteriori multe se non verranno rispettati i target del FFP nel quadriennio 2022-26. Tutti i club potranno subire limitazioni al mercato: riduzione della lista UEFA da 25 a 23 giocatori e divieto di tesserare nuovi calciatori se il saldo tra i costi dei giocatori in entrata e di quelli in uscita non sarà positivo ma l’inibizione scatterà solo se i target non saranno rispettati.