VIA AI QUARTI DI FINALE: LE AZZURRE SFIDANO LA CINA
Da adesso non esistono più prove d’appello: dopo una maratona durata oltre due settimana, con 9 partite disputate a testa, le 8 “superstiti” del mondiale di volley femminile sono pronte a darsi battaglia per raggiungere il metallo più prezioso. E l’Italia di Davide Mazzanti s’è già seduta al tavolo: con 8 successi pieni e una sola sconfitta, maturata al tiebreak contro il Brasile (ma le azzurre nell’occasione c’hanno messo del loro), Paola Egonu e compagne vanno a caccia di un titolo che manca da 20 anni, e che salvo clamorose sorprese (comunque sempre dietro l’angolo) dovrebbero contendere all’altra grande favorita della rassegna, vale a dire la Serbia di coach Daniele Santarelli, che è l’unica formazione ad aver vinto tutte le 9 gare disputate. Ma il percorso delle serbe, a onor del vero, è stato probabilmente un pelino più agevole, essendo capitate nella parte “buona” del tabellone. All’Italia però tutto questo poco importa: contro la Cina alle 17 andrà in scena un quarto di finale alla portata, pensando anche al netto 3-0 rifilato alle asiatiche sabato scorso nell’ultima sfida del girone della seconda fase. E con lo stesso risultato le azzurre si erano imposte sulle cinese a luglio nei quarti di finale di Nations League. Insomma, è tutto (o quasi) nelle mani delle giocatrici italiane, che per l’occasione ritrovano anche Cristina Chirichella, assente nella sfida di tre giorni fa e sostituita egregiamente da Marina Lubian nel ruolo di centrale.
CONDIZIONE IN CRESCITA, MA RIVALI DA TENERE D’OCCHIO
Il mondiale dell’Italia è andato in crescendo, nel senso che dopo qualche piccolo calo di concentrazione disseminato in qua e in là le cose hanno cominciato a prendere una piega differente. La sconfitta col Brasile ha fatto da sveglia e la successiva gara col Giappone, vinta 3-1 dopo aver buttato via il primo set, è servita per spronare definitivamente le ragazze e alzare l’asticella. Il quarto con la Cina, come detto, è piuttosto abbordabile, poi nell’eventuale semifinale ci sarà da sfidare una tra Brasile e Giappone (occhio al pronostico: le nipponiche sono le uniche ad aver battuto le sudamericane nel torneo): se con le brasiliane l’idea di una bella rivincita è certamente intrigante, chiaro è che il Giappone sulla carta rappresenta un avversario un po’ più morbido, anche se imprevedibile. Dall’altra parte del tabellone, la Serbia sfiderà la Polonia e gli Stati Uniti se la vedranno con la Turchia, guidata da Giovanni Guidetti. Regolamento strano e discutibile: anziché incrociare le squadre dei due gironi della seconda fase, la FIVB fa giocare quarti e semifinali contro le formazioni del proprio girone. Poco importa: servono tre vittorie per arrivare a dama, e l’Italia non vuole lasciare