Ci sono ancora grossi dubbi sul futuro da calciatore di Edoardo Bove, ancora ricoverato in terapia intensiva al Careggi di Firenze. Da una risonanza magnetica è emerso che nel ventricolo sinistro c’è traccia di una cicatrice, che potrebbe aver causato la crisi e l’arresto cardiaco.
Una cicatrice probabilmente generata dal Covid contratto nel 2020 dal calciatore, passata inosservata durante le visite mediche di controllo per l’idoneità sportiva. Per quanto riguarda il futuro, a breve i cardiologi del Careggi potrebbero impiantare un defibrillatore cardiaco sottopelle, lo stesso dispositivo impiantato a Eriksen nel 2021, dopo l’infarto subito durante gli Europei.
L’intervento in anestesia locale consentirà a Bove di condurre una vita del tutto normale, ma non potrà più giocare in Italia, a meno che non cambino le regole da qui a qualche anno. Per ottenere l’idoneità agonistica devono trascorrere almeno sei mesi dall’impianto del defibrillatore e solo per sforzi moderati. Lo strumento potrebbe rompersi in uno scontro di gioco con conseguenze tragiche.