Strage allo stadio in Indonesia: oltre 170 persone sono morte durante gli incidenti scoppiati a Malang, sabato sera. Allo stadio Kanjuhuran di Malang City, cittadina a est dell’Isola di Java, i tifosi dell’Arema FC hanno fatto irruzione sul rettangolo di gioco in segno di protesta dopo la sconfitta per 3-2 subita dalla loro squadra contro il Perebaya Surabaya. Tra le opposte fazioni non corre buon sangue, da circa 20 anni l’Arema FC non batte i rivali. La sconfitta, quindi, ha provocato la rabbia dei tifosi ospiti. Almeno 3.000 quelli scesi in campo: hanno aggredito e ucciso due poliziotti, scaturendo la controffensiva della polizia locale, che ha sparato una serie di lacrimogeni per far disperdere i facinorosi.
L’iniziativa della polizia, però, ha finito per “impanicare” i tifosi presenti allo stadio, circa 42.000. In tanti si sono dati alla fuga, calpestando chi, perdendo l’equilibrio, è finito a terra. Tra le vittime anche un bambino di soli 5 anni. Le immagini hanno fatto il giro del mondo: camioncini della polizia dati alle fiamme e carbonizzati per le strade della cittadina indonesiana, tantissimi i feriti sottoposti alle prime cure all’interno dell’impianto sportivo. La tragedia ha scosso l’Indonesia. Dalle immagini girate dall’interno dello stadio si nota la polizia sparare lacrimogeni a raffica e migliaia di tifosi aggrappati alle inferriate, nel tentativo di scappare per mettersi in salvo. Diversi i feriti, circa un centinaio, trasportati a braccia da amici, familiari e altri spettatori.
Ieri, il presidente indonesiano Joko Widodo ha ordinato un’accurata analisi delle partite di calcio e delle procedure di sicurezza. Inutile dire che qualcosa è andato storto, nel mirino l’operato della polizia locale. Intanto la federazione, su ordine di Widodo, potrebbe sospendere il campionato fino a quando non verranno apportati miglioramenti nel sistema di sicurezza degli stadi. “Siamo distrutti e ci scusiamo con le famiglie delle vittime e con tutte le parti interessate per questa tragedia”, ha dichiarato, invece, il presidente del PSSI Mochamad Iriawan.